La rete satellitare di Starlink abbatte ogni confine
Starlink, il servizio di internet satellitare di SpaceX, ha già portato nello spazio più di 6.000 satelliti, diventando la più grande costellazione mai realizzata per fornire connettività globale. L’iniziativa, nata nel 2019 con il lancio dei primi 60 satelliti tramite il razzo Falcon 9, si è espansa rapidamente con l’obiettivo dichiarato di arrivare a 12.000 unità operative. Questo ambizioso progetto mira a garantire l’accesso a internet anche nelle zone più isolate del pianeta, sfruttando una rete di satelliti a bassa orbita terrestre, noti come LEO (Low Earth Orbit), che orbitano a circa 500 chilometri dalla superficie.
La scelta di collocare i satelliti in orbita bassa è fondamentale per la qualità del servizio: riducendo la distanza dalla Terra si minimizza la latenza, cioè il tempo necessario per l’invio e la ricezione dei dati. A differenza dei satelliti geostazionari tradizionali, posti a circa 35.000 chilometri di altezza, quelli di Starlink possono scambiare informazioni con maggiore rapidità, offrendo così una navigazione più reattiva, utile per applicazioni che richiedono tempi di risposta immediati.
Una caratteristica tecnica che rende possibile la copertura su larga scala è l’elevato numero di satelliti. Una fitta rete è indispensabile per garantire continuità e affidabilità del segnale in qualsiasi parte del globo. Ogni utente che utilizza Starlink riceve un kit composto da un’antenna e un router. Quando un dispositivo invia una richiesta, questa passa prima al router, poi all’antenna e infine viene trasmessa al satellite. Da lì il segnale raggiunge una stazione a terra che lo instrada verso i server. Il percorso inverso completa il ciclo, riportando i dati all’utente in tempi molto brevi.
Il sistema funziona efficacemente solo se i satelliti riescono a comunicare con le stazioni a terra. Per superare i limiti geografici – ad esempio in mezzo all’oceano – SpaceX ha iniziato dal 2021 a dotare i nuovi satelliti di collegamenti ottici laser. Grazie a questi, le unità possono comunicare tra loro e trasferire le richieste al satellite più vicino a una stazione terrestre, permettendo così la copertura anche in aree prive di infrastrutture di supporto.
Le prestazioni offerte da Starlink, pur non raggiungendo i livelli della fibra ottica, sono comunque elevate per l’uso quotidiano. La velocità di connessione oscilla generalmente tra i 100 e i 200 megabit al secondo, più che sufficienti per navigazione, streaming e videoconferenze. Tuttavia, la stabilità del servizio può essere influenzata da condizioni atmosferiche avverse, una criticità sulla quale l’azienda continua a lavorare.
Un altro aspetto dibattuto riguarda l’impatto ambientale della costellazione. I satelliti hanno una durata operativa limitata, di circa cinque anni. Alla fine del loro ciclo vitale, vengono fatti rientrare nell’atmosfera, dove si disintegrano a causa dell’attrito. Questo processo produce ossido di alluminio, una sostanza che potrebbe avere conseguenze sullo strato di ozono. Con l’aumento previsto del numero di satelliti, il tema della sostenibilità ambientale resta sotto osservazione.
Un’ulteriore chiave del successo di Starlink è l’efficienza del processo produttivo. SpaceX, che controlla sia la produzione dei satelliti sia il lancio tramite i propri razzi, riesce a contenere significativamente i costi. I satelliti, piccoli e leggeri – circa 2,8 metri di lunghezza, 1,4 metri di larghezza e 260 chilogrammi di peso – possono essere lanciati in gruppi di fino a 60 per missione. Il razzo Falcon 9, inoltre, è riutilizzabile: torna a terra dopo ogni lancio e può essere impiegato nuovamente, abbattendo i costi a ogni missione.
L’avanzata di Starlink nel settore dell’internet satellitare ha spinto altri attori globali a sviluppare progetti simili. Amazon sta lavorando alla costellazione Kuiper, mentre l’Unione Europea ha avviato il programma Iris, con obiettivi analoghi. Questo dimostra come la tecnologia dell’internet via satellite si stia affermando come alternativa concreta, soprattutto nelle aree dove l’infrastruttura terrestre è assente o inefficiente.
Pur non essendo destinata a rimpiazzare completamente la fibra ottica, la connessione tramite Starlink rappresenta una soluzione innovativa che amplia l’accesso alla rete su scala globale. Con l’evoluzione dei satelliti e il continuo miglioramento della tecnologia, l’internet dallo spazio si prepara a diventare una realtà sempre più presente nella vita quotidiana.
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