Windows 11 24H2: Introduzione a ReFS, ma con limitazioni

Nuovo filesystem per gli sviluppatori, non per tutti gli utenti

Windows 11 24H2: Introduzione a ReFS, ma con limitazioni

Windows 11 24H2: Introduzione a ReFS, ma con limitazioni

Windows 11 24H2 – Microsoft ha avviato la distribuzione di Windows 11 24H2, noto anche come “2024 Update”, introducendo diverse novità. Tra queste, figura il supporto per il filesystem ReFS (Resilient File System), una tecnologia già esistente nel mondo server dal 2012. Sebbene presenti vantaggi significativi in termini di prestazioni, non è adatto a tutti gli utenti e ha delle limitazioni funzionali.

ReFS si distingue per la sua tecnologia di Block Cloning, che consente una velocità superiore nelle operazioni di copia rispetto al tradizionale NTFS. Secondo i dati forniti da Microsoft, l’efficienza di ReFS aumenta in proporzione alle dimensioni dei file. Ad esempio, per file di 1 MB, si registra un incremento del 18% nei tempi di copia, mentre per file da 1 GB, il tempo di trasferimento si riduce quasi della metà, raggiungendo un miglioramento del 94%. Anche nella gestione di cartelle di grandi dimensioni, come una da 18 GB, ReFS riduce il tempo di copia da 30 a soli 6 secondi.

Una delle caratteristiche distintive di ReFS, scrive HdBlog, è l’integrazione di un algoritmo che verifica l’integrità dei dati. Questo strumento è in grado di identificare e isolare eventuali settori danneggiati, mantenendo intatti i dati nel resto dell’unità. Tuttavia, nonostante questi vantaggi, ReFS presenta delle limitazioni significative che ne limitano l’uso su PC o laptop tradizionali. Non supporta funzionalità comuni come la cifratura e la compressione, elementi essenziali per molti utenti. Inoltre, ReFS non può essere utilizzato come volume di avvio per il sistema operativo, e la conversione da NTFS a ReFS o viceversa richiede una formattazione completa.

L’introduzione di ReFS in Windows 11 è parte di un’iniziativa più ampia rivolta agli sviluppatori, denominata “Dev Drive”. Sebbene non sia strettamente necessario essere sviluppatori per accedere a questa funzione, Microsoft chiarisce che si tratta di una tecnologia non pensata per un utilizzo generico. La raccomandazione è quella di utilizzare ReFS/Dev Drive per progetti attivi, mentre si dovrebbe continuare a utilizzare NTFS per le partizioni di avvio del sistema operativo e per le unità dedicate principalmente all’archiviazione di dati.

Per configurare una partizione Dev Drive, gli utenti possono seguire un processo simile a quello di altri filesystem. È sufficiente accedere a Impostazioni > Sistema > Archiviazione > Impostazioni di archiviazione avanzate > Dischi & Volumi. Qui gli utenti potranno gestire le proprie partizioni e sfruttare le potenzialità di ReFS per applicazioni specifiche.

In sintesi, Windows 11 24H2 segna un passo avanti nell’evoluzione dei filesystem, con l’introduzione di ReFS, ma risulta chiaro che questa novità è destinata a un pubblico molto specifico, piuttosto che alla generalità degli utenti. Le sue prestazioni eccezionali non possono mascherare le mancanze in termini di funzionalità pratiche, rendendolo adatto solo per determinati scenari d’uso.

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